lunedì, 24 novembre 2014
Osservatorio LitBlog n. 36
(Qui, l’introduzione di Massimo Maugeri)
a cura di Francesca G. Marone
Speranza nell’arte e nella vita
(da Finzioni)
Le parole sono armi potenti e bisogna esserne consapevoli. Ho avuto la fortuna di ascoltare più di una volta Grossman parlare dal vivo, e devo confessare che qualcosa attraverso la luce dei suoi occhi chiari e la forza delle sue parole delicate mi ha trafitto l’anima, sempre. Allo stesso modo accade quando leggo i suoi libri. Una verità che appartiene a tutti noi, un’autenticità che pervade ogni storia, ogni personaggio nelle storie di David Grossman ha quel calore umano che non può lasciare indifferenti mai. In questa intervista l’autore parla del suo ultimo romanzo, regalandoci la storia di un bambino e del suo lutto ma soprattutto portandoci un messaggio profondo di speranza legato alle seconde occasioni che la vita ci dona. Grossman bambino è stato spinto dall’urgenza di scovare chiavi di accesso al mondo degli adulti, chiavi che potessero aiutarlo a carpire il significato della realtà. La letteratura con i suoi mondi variegati ha saputo offrire al bambino come all’adulto, che ne ha poi fatto strumento privilegiato di dialogo con se stesso e col mondo, l’opportunità di compenetrarsi in una dimensione che altrimenti sarebbe stata inaccessibile. Grossman sa restituire al lettore ma anche al semplice ascoltatore questa incredibile magia, che può tradursi nell’opportunità per ogni essere umano di cambiare il corso degli eventi, quell’opportunità col nome di speranza, la stessa che potete cogliere anche in un’intervista concessa sempre con assoluta semplice genuinità.
Per approfondire leggete qui…
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Chi è questo scrittore?
(da Carmilla on line)
(continua…)
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