Sull’onda lunga di Lucca Comics & Games 2016 (svoltosi dal 28 ottobre al 1 novembre), pubblichiamo un nuovo contributo – da Lucca – del nostro inviato Furio Detti, collaboratore di Letteratitudine nell’ambito della rubrica “Graphic Novel e Fumetti“ (photo credits dello stesso Furio Detti).
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L’ultimo tabù
“Suicidium”, un nuovo gioco di carte presentato da Valentino Sergi (Officina Meningi) dedicato con ironia e umorismo nerissimo a un argomento pesante
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di Furio Detti
Furio Detti per Letteratitudine: Per Letteratitudine intervistiamo oggi Valentino Sergi, ideatore e creatore del gioco di carte “Suicidium”. Vorremmo introdurti ai lettori con una “storia vera”: un editor che lavorava per le serie a cartoni Mediaset e per la Rai che ci ha rivelato l’esistenza di cinque tabù che non vanno assolutamente sfiorati quando si realizza un prodotto per la tv e specialmente per il comparto ludico, da sempre associato ai bambini e ai giovani: il sesso etero esplicito, i disordini alimentari, l’appartenzenza etnica, la religione e il suicidio. Con Squillo hanno già “coperto” il sesso, etero e omo. A te è toccato l’ultimo tabù, “ultimo” in tutti i sensi. Vuoi parlarci del gioco che presenti a Lucca Games?
Valentino Sergi: In realtà i creatori sono due: io e Michela Coletto, la ragazza con cui vivo e con cui do forma a queste idee un po’ balorde. Ci hanno aiutato, sia in fase di realizzazione che di promozione, autori che conosco da anni, essendo attivo da 12 anni nel settore editoriale. A Suicidium hanno messo mano matite come Miguel Angel Martin, Tuono Pettinato, Pierz e altri. Avevamo deciso di entrare con un gioco e con ironia in un argomento necessariamente drammatico e pesante, per scuotere un poì i tabù. Ci apreva inutile tornare a scherzare su elfi, gattini e altro, abbiamo scelto di essere dirompenti, evitando però la strumentalizzazione di un tema così forte, che abbiamo visto di recente in ambito politico. Solo l’ironia ci salva dalla paura e dai poteri forti.
LET: Aspetto politico in che senso? Hanno parlato di voi nel politico o stiamo parlando di qualcosa di generale? (continua…)
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