mercoledì, 13 marzo 2019
LA BAMBINA CHE SOMIGLIAVA ALLE COSE SCOMPARSE di Sergio Claudio Perroni
Per “GIOVANISSIMA LETTERATURA“, lo spazio di Letteratitudine dedicato alla cosiddetta “letteratura per ragazzi“, ci occupiamo del nuovo libro di Sergio Claudio Perroni intitolato “La bambina che somigliava alle cose scomparse” (La nave di Teseo): una fiaba per grandi e per piccoli.
* * *
Sabato 16 marzo Sergio Claudio Perroni presenterà “La bambina che somigliava alle cose scomparse” (La nave di Teseo) nell’ambito degli eventi di BookPride 2019:
- alle h. 10:30 in diretta Instagram (vedi locandina in coda)
- alle h. 12, in Sala Salinger, con Chiara Gatti
* * *
Sergio Claudio Perroni traduce, scrive, cura libri. Ha pubblicato Non muore nessuno (2007), Raccapriccio. Mostri e scelleratezze della stampa italiana (2007), Leonilde. Storia eccezionale di una donna normale (2010), Nel ventre (2013), Renuntio vobis (2015), Il principio della carezza (2016), Entro a volte nel tuo sonno (2018).
Per i tipi de La nave di Teseo è a poco giunto in libreria il nuovo libro di Sergio Claudio Perroni: “La bambina che somigliava alle cose scomparse“. Si tratta di una fiaba non convenzionale che commuove e diverte adulti e bambini (arricchita dalle illustrazioni di Leila Marzocchi).
La protagonista di questa storia (che è dedicata “A chi ha ancora in sé il sorriso del neonato“) si chiama Pulce, ha sette anni ed è dotata di caratteristiche molto particolari…
Abbiamo incontrato l’autore per chiedergli di raccontarci qualcosa su questa sua nuova opera letteraria…
* * *
«Quella di Pulce è la storia di una bambina alle prese con gli adulti; una favola che, come tutte le favole, si può leggere a vari livelli», ha detto Sergio Claudio Perroni a Letteratitudine: «ogni età ha modo di cogliervi una metafora e di ritrovarsi in un aspetto diverso. D’altronde, per riprendere una bella definizione di Carolina Pernigo, La bambina che somigliava alle cose scomparse è “una storia di formazione a doppio senso”; le vicende di Pulce, infatti, raccontano una duplice evoluzione: da un lato la sua nel corso della storia raccontata, e dall’altro, fuori campo, quella dei genitori, cui il timore di averla perduta fa scoprire l’aspetto positivo proprio di quelle sue caratteristiche che fin lì avevano ritenuto difetti.
È la storia di una bambina che per dissapori famigliari scappa di casa e, nel suo girovagare, si ritrova la strana capacità (strettamente collegata ai suddetti dissapori) di assomigliare a cose cruciali perdute dalle persone che incontra. La metamorfosi in sé è sempre un pretesto per raccontare un contesto – l’amore di due vecchietti, il rapporto difficile di una ragazza con il proprio aspetto, la vita problematica di un nonnino che si sente di peso in casa del figlio e della nuora… – ma nel caso della mia protagonista richiama anche il contesto in cui la maggior parte di noi affronta la vita intesa come rapporto tra la propria identità e il prossimo. (continua…)
Pubblicato in GIOVANISSIMA LETTERATURA Commenti disabilitati
Commenti recenti