domenica, 10 dicembre 2006
GIU’ LE MANI DA BARICCO
Il caso Baricco è ancora alla ribalta.
Riassunto delle puntate precedenti (per i pochi che non fossero ancora informati sui fatti).
Intervento di Alessandro Baricco: Repubblica, 1 marzo 2006
“La scorsa settimana, su queste pagine, esce un articolo di Pietro Citati. Racconta quanto lo ha deliziato mettersi davanti al televisore e vedere i pattinatori-ballerini delle Olimpiadi. Lo deliziava a tal punto – scrive – che "dimenticavo tutto: le noie, le mediocrità, gli errori della mia vita; dimenticavo perfino "l’Iliade" di Baricco (…)
Qualche giorno dopo vedo sull’Unità un lungo articolo di Giulio Ferroni sull’ultimo libro di Vassalli. (…) Mentre leggevo la recensione sentivo che finivamo pericolosamente in area "Questa storia" (il mio ultimo romanzo, che parla anche di automobili). (…) Al termine di una lunghissima frase in cui si tessono (credo giustamente) elogi a Vassalli, arriva una bella parentesi. (…) Dice così: "Che distanza abissale dalla stucchevole e ammiccante epica automobilistica dell’ultimo Baricco!". (…)
Per la cronaca, Citati non ha mai recensito la mia "Iliade", e Ferroni non ha mai recensito "Questa storia". Il loro alto contributo critico sui miei due ultimi libri è racchiuso nelle due frasette che avete appena letto, seminate a infarcire articoli che non hanno niente a che vedere con me.”
Potete leggere l’articolo completo cliccando qui
Alessandro Baricco
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Risposta di Giulio Ferroni: Repubblica, 2 marzo 2006
“Caro Baricco, sono davvero pentito, ma non per la battuta contro Questa storia inserita nell’articolo su l’Unità del 26 febbraio, sì invece per aver scritto più volte su di lei, senza che lei abbia avuto la condiscendenza di leggermi. Ne ho scritto nel supplemento al Novecento della Storia della letteratura italiana Garzanti, ne ho scritto nell’ultimo volume, appena uscito, della Storia e antologia della letteratura italiana (Mondadori Università e Einaudi Scuola), e ho addirittura recensito (nel numero di dicembre della nuova rivista Giudizio Universale) il romanzo automobilistico Questa storia, che lei mi rimprovera letteralmente di non aver recensito. Qui la differenza è grande: io la leggo, aihmé, senza ricavarne molto, e lei non legge me e ne ottiene un successo planetario".
Potete leggere l’articolo completo cliccando qui
Giulio Ferroni
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Torna sulla questione Massimo Gramellini, con la sua rubrica Buongiorno, sulla prima pagina de La Stampa di sabato 9 dicembre 2006.
Massimo Gramellini
Ecco l’intervento di Gramellini, intitolato “Non sparate su Baricco”.
"Negli ambienti cosiddetti culturali Baricco viene ormai trattato come Berlusconi: nessuno lo prende sul serio. E’ sufficiente nominarlo perché l’interlocutore atteggi il volto a un sorriso, aspettandosi la battuta salace o preparandosi a farla. Da quando poi ha prestato il fianco ai critici, lamentandosi pubblicamente del loro trattamento, deriderlo e sottovalutarlo è diventato un gioco di società. Siano «I barbari» o l’imminente rivisitazione del «Flauto Magico», ogni sua levata d’ingegno più o meno riuscita si trascina dietro accuse di banalità e furbizia, che viceversa vengono risparmiate a una pletora di scrittori illeggibili: contemplatori estenuati del proprio ombelico, ma interni alla casta intellettuale, cui li accomuna lo snobismo elitario e il disprezzo per il pubblico. Non si capisce perché un Tiziano Scarpa o un Aldo Nove, tanto per fare due nomi che non conosce quasi nessuno, vengano considerati letteratura e Baricco intrattenimento per commesse. O forse si capisce benissimo. Baricco ha osato scrivere libri che possono indurre a leggere persino chi abitualmente non lo fa. In qualunque altro paese verrebbe ringraziato per questo. Non in Italia.
A differenza di quella anglosassone, da secoli la nostra cultura non si rivolge all’opinione pubblica, ma a se stessa. Si considera un codice cifrato da non condividere con la plebaglia piccolo borghese. E ogni qual volta salta fuori un divulgatore che prova a farlo, gli salta addosso con le armi del disprezzo e dell’irrisione. Successe già a Montanelli, i cui libri di storia ebbero il torto di rammentare a milioni di italiani che Garibaldi e Giulio Cesare non erano coetanei. Ora tocca a Baricco, che sarà più bravo a leggere che a scrivere, ma che comunque si fa leggere, quando scrive."
Mi pare ci siano tutti gli ingredienti per avviare un dibattito interessante.
A voi la parola!
Pubblicato in PERPLESSITA', POLEMICHE, PETTEGOLEZZI E BURLE 35 commenti »
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