giovedì, 5 aprile 2007
NUOVE POLEMICHE SU “IL PARTIGIANO JOHNNY”
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Il partigiano Johnny di Beppe Fenoglio, pubblicato postumo nel 1968, dopo una vicenda editoriale piuttosto travagliata, è stato considerato come uno dei testi più significativi della cosiddetta “letteratura della Resistenza”. Ciononostante attorno a questo libro non sono mancate le polemiche.
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Beppe Fenoglio
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A pag. 762 del volume 18° della Storia della letteratura italiana diretta da Enrico Malato (edizioni Il Sole 24 Ore) leggiamo, in merito al celebre romanzo dello scrittore di Alba, quanto segue:
“Fughe e scontri, vita disagevole e randagia, reazioni e slanci dei giovani «ribelli» che, spesso infantilmente crudeli negli atti di violenza, convivono giornalmente con sofferenze e morte quasi in un indotto stato di trance, costituiscono, proprio perché non enfatizzati, i momenti di un racconto drammatico, teso, che solo una lettura superficiale o una cecità di parte poteva scambiare per intenzionale e quasi goliardica demistificazione del movimento partigiano e del «periodo crudo e miracoloso» della Resistenza.”
Eppure, a quanto pare, le polemiche non si sono sopite.
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Giorgio Bocca in un’intervista rilasciata a Bruno Quaranta, pubblicata su Tuttolibri de La Stampa del 31 marzo 2007, ha dichiarato (badate che il riferimento era proprio a Il partigiano Johnny): “Fenoglio della Resistenza non ha capito nulla. Io, di quei venti mesi, ho un’idea politica e storica. So qual è stato il valore della Resistenza, so perchè il sogno che la innervava è naufragato. Fenoglio è come Pansa. La sua Resistenza è falsa, un teatro di assassini, di cialtroni, di poveracci.”
Verrebbe da domandarsi: le affermazioni di Bocca hanno un loro fondamento o sono solo frutto di una lettura superficiale o di una cecità di parte ?
Voi che ne dite ?
Pubblicato in PERPLESSITA', POLEMICHE, PETTEGOLEZZI E BURLE 14 commenti »
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