lunedì, 22 dicembre 2014
IL GOLEM NELLA RETE – Intervista a Maurizio Rosenzweig
IL GOLEM NELLA RETE
Continua l’onda lunga di LUCCA COMICS & GAMES 2014 nell’ambito dello spazio di Letteratitudine dedicato a “Graphic Novel e Fumetti“. Pubblichiamo il secondo contributo del nostro inviato a Lucca, Furio Detti.
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Intervista a Maurizio Rosenzweig: da Zigo Stella a Dampyr con qualche anticipo sul futuro
“Perché tutti gli autori quando disegnano cose che gli piacciono sembrano bravissimi.” (Rosenzweig)
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di Furio Detti
Ha appena presentato all’auditorium della Fondazione Banca del Monte di Lucca, insieme con Paolo Interdonato, Paolo Bacilieri e Marco Corona, la raccolta dedicata a Robert Crumb, ospite d’onore di questa edizione di Lucca Comics&Games 2014. È Maurizio Rosenzweig, autore di punta del fumetto underground italiano, grafico pubblicitario, visionario forte e segno duro del panorama nostrano che ci concede una lunga e rilassante intervista, per Letteratitudine, sul suo passato e sul suo futuro prossimo venturo.
-Sei un autore presente da anni sulla scena comics, vorremmo conoscere i progetti che hai appena concluso e le storie che stai per cominciare…
Sto lavorando per Bonelli, alla testata “Dampyr”, una storia doppia che uscirà il prossimo maggio-giugno. Questo era un tipo di lavoro di cui sentivo la necessità, perché dopo tanti anni di autoproduzione – soprattutto “Zigo Stella”, fumetto in cui mi potevo muovere liberamente – sono entrato in quella fase di “necessità assoluta” di imparare cose nuove. Perché tutti gli autori quando disegnano cose che gli piacciono sembrano bravissimi, ma la vera sfida è forzarsi a fare quello che non hai mai pensato di fare, il lato duro del mestiere: per me adesso questo significa lavorare dentro una casa editrice che ha criteri ben precisi, come appunto Bonelli, che considero come una scuola enorme in cui c’è tutto da imparare. E anche perché lavorare con Boselli [Mauro Boselli, sceneggiatore della scuderia Bonelli NdR], a cui ho chiesto di fare tutte le correzioni che gli passassero per la testa, è assolutamente una lezione costante di disegno. Ciò è quel qualcosa che cercavo: avevo bisogno di questo per evolvere.
-Proprio poco fa parlavi di Bonelli come di una casa dalle regole di ferro… Ma se tu potessi decidere da solo le regole, le gabbie in cui dovrebbe muoversi un fumettista; se alla Bonelli ti dicessero: “Maurizio, le regole del gioco le detti tu per un mese!”, che cosa avresti in mente?
Mah… no, non imporrei nulla, perché da quando collaboro con la Bonelli mi sembrano tutti così bravi, in un lavoro difficilissimo e lunghissimo: un anno intero su un albo, perciò assolutamente rispetterei tutto quello che in Bonelli si fa e si ottiene dal proprio mestiere. Poi il bello è che ci siano autori Bonelli così rigorosi e disciplinati e autori come Bacilieri e Crumb. Imporre regole farebbe “perdere il valore dell’esclusività di certe influenze” per citare Carver, che parlava appunto di Crumb.
-Parlando di “influenze” quali sono quelle che ora senti particolarmente o alle quali sei particolarmente debitore, riconoscente?
Gli autori che mi hanno più sconvolto sono Crumb e Corben e anche uno di cui secondo me oggi si parla pochissimo: John Romita Sr. Tutti parlano benissimo del figlio (assolutamente bravo!), ma il padre era un disegnatore eccezionale, Alex Toth (DC Comics) e Gil Kane che nei fumetti Marvel usava le diagonali come nessuno sapeva fare: sicuramente ricorderete le sue tavole per la dinamica inconfondibile.
-Parlando di “dinamica” non la tralasci neanche tu se pensiamo al tuo recente lavoro a più mani con Gischler e Dinisio, “Clown Fatale”. Non hai abbandonato questo amore per il moto e la tavola bella “piena”.
Pubblicato in GRAPHIC NOVEL E FUMETTI Commenti disabilitati
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