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martedì, 24 ottobre 2006

LEGGERE ON-LINE

Si continua a parlare molto di letture on-line, libri scaricabili gratuitamente, e-book.

Non so voi, ma io – a esser sincero – ho qualche difficoltà a leggere testi molto lunghi sullo schermo del pc. A un certo punto devo fare i conti con un immancabile mal di testa e un fastidioso bruciore agli occhi.

L’argomento, però, continua a essere di grande attualità.

Mesi fa, a tal proposito, lessi un interessante articolo di Isabella Colombo, intitolato “Libri on-line (anche gratis)” (pubblicato su Panorama del 24/5/06).

Vi invito a leggere l’articolo, per farvi un’idea della problematica. Poi tornate qui – se volete – per dire la vostra.


Scritto martedì, 24 ottobre 2006 alle 06:15 nella categoria EVENTI, INTERVENTI E APPROFONDIMENTI. Puoi seguire i commenti a questo post attraverso il feed RSS 2.0. I commenti e i pings sono disabilitati.

19 commenti a “LEGGERE ON-LINE”

L’articolo l’ho trovato molto interessante, caro Massimo.
In merito alla lettura on-line, ti dirò, non mi comporta una fatica particolare. Certo, naturalmente, dipende dalla lunghezza del testo e dai tempi di applicazione. Una cosa è leggere “Guerra e pace”, un’altra leggere “Il vecchio e il mare”.
Ciao.

Postato martedì, 24 ottobre 2006 alle 11:23 da Elektra


Non solo leggere a schermo è faticoso, ma anche scomodo. Non so voi, ma io leggo in poltrona, sul divano, al tavolo, a letto, anche sdraiato sul tappeto, non certo alla scrivania.

Postato martedì, 24 ottobre 2006 alle 13:10 da gcanc


Sono d’accordo con gcanc. E poi mi bastano le ore di “lavoro forzato” al computer. Io preferisco leggere prima di addormentarmi con la luce soffusa della mia abatjour.

Postato martedì, 24 ottobre 2006 alle 13:49 da Rosa


Credo che la lettura on-line sia una forzatura, ma – consentitemi il gioco di parole – anche una necessità forzata.
Mi spiego meglio. Ci possono essere due ragioni per preferire la lettura sul monitor a quella su carta.
1. signori miei devo farvi questo annuncio: i libri costano. Come scriveva il buon Goffredo Fofi, “Prima il pane”, prima di qualunque altra cosa. E se la connessione internet già la pago perché i figli non possono farne a meno, beh ne approfitterei anche per pagare meno (o niente) un buon libro.
2. Alcuni di noi non hanno tempo… Io ne ho poco. Tra lavoro, scrittura e ovviamente la famiglia, cerco di ritagliarmi spazi per leggere ovunque, anche nella pausa pranzo. E spesso leggere sul monitor è più facile che sfogliare un libro. Il monitor, udite udire, si regge da solo ed è più facile girar pagine quando si mangia alla scrivania un tozzo di pane (si fa per dire).

Giancarlo

Postato martedì, 24 ottobre 2006 alle 16:04 da Giancarlo Cobino


Il piacere di leggere un libro cartaceo, di gusturlo con serenità, di chiudere la pcopertina quando ti sei stancato.
Sono cose che non potranno mai essere sostituite da uno squallido libro on-line.

caffestorico.blog.kataweb.it

Postato martedì, 24 ottobre 2006 alle 20:24 da francesco


Siamo alle solite, ma ho promesso al dottore di non adirarmi.
Mi spiegate cosa avete contro il libro on-line? A parte le stupidaggini sul contatto epidermico, intendo…
Scommetto che siete tra quelli che un tempo odiavano i CD (perché ccccioè, le emozioni del vinile so tutta n’artra cosa) oppure che adoravano il formato 16:9 dei libri di un tempo. Siamo alle solite: si distruggono le novità per poi abbracciarle con entusiasmo quando sono mezzi di massa. E per di più gridare ai quattro venti che voi ne siete stati i precursori!

Postato martedì, 24 ottobre 2006 alle 20:44 da Giancarlo Cobino


Grazie a tutti per i contributi.
Giancarlo, capisco il tuo punto di vista e ti dirò che io sono il primo a leggere molto sullo schermo del mio pc. Ma leggo per lo più articoli di quotidiani on-line e brevi testi. E, credimi, non si tratta di un “problema” con la novità, ma di veri e propri disturbi visivi. Ti faccio un esempio: un paio di anni fa scaricai il testo di Anna Karenina di Tolstoj (che non avevo ancora letto). Provai a leggerlo su video ma dopo i primi capitoli dovetti cedere per via del bruciore agli occhi e del classico “effetto mosche”. Per fartela breve finii con l’acquistare Anna Karenina in libreria. Lo stesso problema, peraltro, ce l’ho con i miei stessi testi (perlomeno quelli lunghi). Quando passo alla fase della revisione sono costretto a stampare le mie stesse pagine e a rileggerle in cartaceo. Tuttavia il pc e i testi on-line sono insostituibili per altre cose. Tanto per cominciare, senza di essi non potrei leggere i vostri interessanti commenti.
Bene.
Ne approfitto per salutarvi… tra poche ore parto per la Danimarca (motivi di lavoro, non letterari). Temo dunque che almeno fino a domenica non potrò inserire nuovi argomenti sul blog. Ma non è escluso che nei ritagli di tempo possa entrare in un Internet point per leggervi e rispondere ai vostri commenti.
A presto!

Postato mercoledì, 25 ottobre 2006 alle 01:52 da Massimo Maugeri


Capisco il punto di vista massimo, e devo ammettere che nel correggere le bozze faccio la stessa cosa. Stampo e correggo. La mia domanda è: perché questa avversione per il libro on-line? Capisco che non si possa leggere anna karenina sul video, ma neppur cassare a piè pari qualunque testo.

Ciao e buon viaggio
Giancarlo

Postato mercoledì, 25 ottobre 2006 alle 09:03 da Giancarlo Cobino


Non è solo questione di vista. E’ che la lettura dallo schermo fa perdere la sensualità della lettura dalla carta: tatto e olfatto non svolgono nessun ruolo, mentre quando si legge un libro c’è il gusto di accarezzarlo e di sentirlo sotto i polpastrelli(penso, giusto per fare due esempi contrapposti, alla raffinatissima carta della Einaudi Pleiade o a quella rozza ma eccitante dei vecchi Maigret). E il profumo della carta (anche e forse soprattutto di quella che ha decenni e decenni)? E l’odore della colla e dell’inchiostro? La lettura a computer non può dare i piaceri che dà la lettura fisica.

Postato mercoledì, 25 ottobre 2006 alle 11:43 da luciano / il ringhio di Idefix


Io non lo faccio, ma c’è chi sottolinea passi, scrive note a margine. Il testo elettronico non lo consente facilmente e non sottovaluterei neppure le considerazioni tattili e olfattive di Luciano, anche gli altri sensi concorrono al gusto della lettura, non solo la vista.

Postato mercoledì, 25 ottobre 2006 alle 12:54 da gcanc


Mi sembra di essere caduto in qualche pagine di Piccole donne (crescono).
Se andiamo avanti di questo passo in Italia resteremo indietro anche per questo, come per tutto il resto.

Giancarlo

Postato mercoledì, 25 ottobre 2006 alle 15:59 da Giancarlo Cobino


Giancarlo: perchè dici così? (A parte che io Piccolo Donne non l’ho nemmeno letto) Io non metto mica in discussione l’utilità dei testi in Rete, io dico soltanto che il piacere della lettura viene dato anche dalla forma libro cartaceo e che questo gusto lo schermo non me lo dà. Se poi a qualcuno lo schermo di un computer dà le stesse soddisfazioni (o ancora maggiori) che gli vengono dal tenere un volume tra le mani…affari suoi. Esiste anche il sesso virtuale. Io preferisco una donna in carne e ossa, così come preferisco un lbro in carta e inchiostro e colla.

Postato mercoledì, 25 ottobre 2006 alle 21:26 da luciano / il ringhio di Idefix


Mi spiace ma il paragone non tiene… Mi avessi parlato di altro tanto tanto, ma le donne sono proprio un capitolo a parte.
Io non contesto il fatto che a qualcuno possa procurare piacere il tenere tra le mani la carta: non lo comprendo ma non lo contesto. Dissento più che altro da questo voler a tutti i costi dare un valore sostanziale a qualcosa che sostanziale evidentemente non può essere. Tenere la carta tra le mani non rende un libro migliore; il contatto epidermico non lascia dentro di noi qualche tocco di personalità dell’autore (per fortuna); infine – ma potrei continuare all’infinito – giocare con la carta provoca allergie.

l’ultima è ovviamente una battuta, come quella su piccole donne (non l’ho letto neppure io, se non qualche assaggio). Mi piace scherzare, pur adirandomi di tanto in tanto per alcune cose: sono fatto a modo mio.

Postato mercoledì, 25 ottobre 2006 alle 22:06 da Giancarlo Cobino


Ehi, gente!
Fa una certa impressione leggere i vostri commenti qui, da Copenaghen. Fuori c´e’ un venticello gelido che non vi dico… (e 20 gradi in meno rispetto a Catania).
Ringrazio tutti voi per i commenti e dico a Luciano di non prendersela piu’ di tanto per le espressioni caustiche di Giancarlo (che ormai ho imparato a conoscere). Credo che gli piaccia essere un po’, come si dice, bastian contrario e poi… hai visto il provider del suo indirizzo di posta elettronica?  bifolcus.net).
Oh, Giancarlo sto scherzando… non ti adirare, eh?

Postato giovedì, 26 ottobre 2006 alle 09:31 da Massimo Maugeri


No no, tranquilli. Mi piace alzare un po’ il tono della conversazione, altrimenti che gusto c’è… :)

Non mi adiro… ripeto: il medico me lo ha proibito.

In ogni caso non è una questione di essere bastian contrario a tutti i costi. Lo sembro quando credo in quel che dico. Poi ognuno può dire la propria opinione, questo è naturale. Probabilmente io nel dire la mia sono un po’ focoso, ma questo è carattere e contro il carattere non si può niente.

Postato giovedì, 26 ottobre 2006 alle 12:27 da Giancarlo Cobino


Giancarlo: io non contesto minimamente l’enorme utilità dei computer. Ripeto soltanto che per me (sottolineo PER ME) la lettura coinvolge anche (sottolineo ANCHE) altri sensi. Se per te non è così, affari tuoi: sei tu che perdi una serie di piaceri, tattili (la carta sotto le dita), olfattivi (l’odore del libro), visivi (l’oggetto “libro”), uditivi (il frusciare delle pagine, il rumore che fa un libro quando si chiude ma anche quando si apre…basta avere orecchie per ascoltarlo)

Postato venerdì, 27 ottobre 2006 alle 11:46 da luciano / il ringhio di Idefix


Non credo tu possa pensare che non ho mai letto un libro di carta: sarebbe davvero troppo.
Comunque se una discussione si chiude con un affari tuoi facciamoci gli affari tuoi, o miei, che è lo stesso. L’Italia è un paese fermo anche per questo. Tutti chiusi in loro stessi.

Ah, proverò con una visita da un otorino… sono certo che mi prescriverà qualcosa perché… ehm, come dirlo con parole sue… non sento il fruscio del libro mentre leggo. Proverò a farne frusciare uno (che ovviamente non leggo) al mio fianco, fedele come un servo.

Saluti
Giancarlo

Postato venerdì, 27 ottobre 2006 alle 12:33 da Giancarlo Cobino


Giungerò un pò in ritardo, ma nessuno ha parlato dell’odore del libro! Non c’è solo la parte tattile, ma anche la parte olfattiva. Sono tante le componenti che si sprigionano una volta che si è “conquistato” un libro tra le mani. Se uno non ha il privilegio di rendersene conto, è un gran peccato…
ciao

Postato domenica, 5 novembre 2006 alle 17:24 da Gianluca Parravicini


Ragazzi crocifiggetemi pure, ma sono troppo materialista per badare a queste cose, che – detto tra noi – mi sembrano tanto delle fregnacce per gloriarsi del titolo di lettori autentici o, peggio, per fare un po’ i fighetti con i libri tra le dita.

Mi piace quel che c’è scritto dentro, quello che una parola sprigiona, o quello che sottende. Il resto è un mero esercizio per dissociazione formale-sostanziale. Io preferisco la seconda. Siccome non vi dico che perdete qualcosa nel non leggere le parole attenti agli odori pregherei di fare altrettanto con chi non ha questo vostro privilegio, che oserei definire aristocratico.

Saluti
Giancarlo

Postato domenica, 5 novembre 2006 alle 20:21 da Giancarlo Cobino



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