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martedì, 12 novembre 2019

CONSIGLI (NON RICHIESTI) PER GIOVANI SAMURAI DEL RACCONTO di Igort

Sull’onda lunga di Lucca Comics & Games 2019, dedichiamo il nuovo post della rubrica di Letteratitudine intitolata “Graphic Novel e Fumetti” al volume “Consigli (non richiesti) per giovani samurai del racconto” di Igort (Oblomov Edizioni)

* * *

L’Hagakure del fumettista

Igort e i suoi Consigli (non richiesti) per giovani samurai del racconto. Da oggi grazie a Oblomov edizioni possiamo portarci ovunque in tasca, un piccolo, gentile, saggio fumettista, dispensatore di suggerimenti creativi


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Furio DETTI per Letteratitudine

In 50 aforismi Igor Tuveri, in arte Igort, il primo *mangaka* italiano pubblicato da un editore giapponese, condensa con ironia e delicatezza dei “consigli (non richiesti) per giovani samurai del racconto”, riprendendo la formula tradizionale dell’*Hagakure*, antica opera fondamentale di precetti e massime a uso del bushi (guerriero) giapponese; a suo tempo riportata in auge anche da Yukio Mishima in un libretto popolarissimo.

Igort ci riprova a sua volta. Lo fa pensando non alla  Via del Guerriero, il celebre e abusato *bushido*, ma a chiunque desideri creare storie avvincenti, come lui ha fatto e sta tuttora facendo fra Italia e Giappone. Che cosa significa creare raccontando storie? Il maestro, sardo per nascita ma bolognese di adozione, ci pone davanti al cammino tortuoso e insieme avvincente, nonché chiarificante, della creatività, riflettendo su argomenti come la narrazione, il blocco creativo, l’umiltà del fare, le insidie della tecnica e dei clichés, l’autodisciplina del mestiere, la scelta delle situazioni, la paura di sbagliare i mille tesori del viaggio ma anche i diecimila altri ‘demoni’ in agguato sulla via del Racconto insieme con qualche possibile strategia di vittoria. Ovviamente, dopo la dedica a Yukio Mishima.

Oblomov ha quindi confezionato un libro-taccuino, in carta robusta: a fronte di una pagina vuota dedicata alle nostre annotazioni si trova sempre un titoletto e un pensiero dedicati da Igort a un aspetto saliente del creare. Un vademecum da portare con sé e a cui attingere a seconda del bisogno.  (continua…)

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domenica, 3 novembre 2019

LUCCA COMICS 2019: incontro con Francesco Siena (detto “Sudario Brando”)

Lucca Comics & Games 2019

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Francesco Siena, autore Bonelli e indipendente, creatore di “SuperMarx”, a LUCCA COMICS AND GAMES 2019. L’incontro con il nostro inviato a Lucca, Furio Detti.

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FGIUS sono io. Uno, nessuno, e forse centomila…

Francesco Siena, autore Bonelli e indipendente si candida a trasformista dello stile con la sua produzione variegata e surreale, segno di un’identità aliena che si prende gioco di tutto e tutti

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Furio Detti per Letteratitudine
(Lucca, 01 novembre 2019)

Per Letteratitudine intervistiamo un altro autore emergente che partendo solo dai social e senza una gavetta “regolamentare” è riuscito a conquistarsi una collaborazione con Bonelli (serie *Dragonero Adventures*) e con Il Manifesto tramite Alias Comics: Francesco Siena, detto “Sudario Brando”. Grazie a un personaggio satiricamente surreale, SuperMarx, avatar, alter-ego o incarnazione del filosofo di Treviri dai chiari programmi politici, il nostro autore si prende gioco di generi, autorialità, politica e ruolo del fumettista nell’era dei meme. Con l’affetto di chi sente un debito verso i giganti del fumetto.

**LETT** – Ovviamente ‘Sudario Brando’ è un nome d’arte di cui chiediamo subito ragione al nostro autore…

**Francesco SUDARIO BRANDO** – Non c’è una spiegazione logica. Mi piaceva il suono, e via. Non esiste alcun motivo plausibile…

**LETT**- Credevamo fosse un riferimento al mondo dei Giochi di Ruolo o all’immaginario di Hiroiko Araki che come sai è ospite a LCG2019.

**FSB**- No. Non esiste alcun riferimento pensato, è arrivato come qualunque nome inventato, di fantasia.

**LETT**- Una scelta in stile con l’apparente (o voluta?) casualità della tua produzione: una miscela di supereroistico, ma anche noir, vintage, pulp, street art, fumetto italiano d’autore e suggestioni francesi, da riferimenti pop a estetiche il più possibile peregrine: un passaggio da un genere all’altro, da un autore all’altro: Kirby, Pazienza, Magnus… L’unico legante ci sembra un’attitudine ironica o scanzonata di un carnevale visivo. Perché? (continua…)

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domenica, 3 novembre 2019

LUCCA COMICS 2019: incontro con JP Ahonen

Lucca Comics & Games 2019

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JP AHONEN, disegnatore finlandese, creatore – tra gli altri – di Belzebubs, a LUCCA COMICS AND GAMES 2019. L’incontro con il nostro inviato a Lucca, Furio Detti.

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Come iniziare una carriera maledicendo se stessi

JP Ahonen, i Belzebubs, la cultura pop nel nostro aperitivo annuale a LCG2019. La novità di quest’anno è che Ahonen torna in Italia pubblicato da Edizioni BD con Belzebubs per la gioia dei metallari che amano i comics.

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Furio Detti per Letteratitudine
(Lucca, 02 novembre 2019)
Jussi-Pekka Ahonen, famoso come JP Ahonen, è l’autore del nostro aperitivo annuale a LCG2019: lo intervistiamo poco prima di pranzo e per antipasto ci gettiamo sulla comica vita “black metal” dei Belzebubs, immaginario gruppo di rockers cultisti scandinavi, il cui successo ha dato vita alla creazione di una *virtual band* seguita dai fan come un gruppo vero! L’autore è diventato famoso in tutto il mondo, esordendo anche in Italia con la graphic novel *Perkeros*, scritta a due mani con K. P. Alare: un dark fantasy anch’esso ambientato nella scena metal e condito con umorismo nero, un caratteristico stile cross-over manga disneyano e qualche funny animal. Parliamo quindi a LCG2019 con Ahonen di tutto il suo mondo e di come è nata la sua carriera, con qualche piccola rivelazione.

**LETTERATITUDINE** – Come è iniziata la tua carriera di fumettista?

**J P AHONEN** – Disegno da un bel po’ di tempo, ho sempre avuto in testa il desiderio di fare fumetti… Quando studiavo alla University of Lapland graphic design ho iniziato a scrivere lunghe storie, giusto per conto mio, essenzialmente, e ho iniziato qualche collaborazione estiva coi giornali, ma facevo roba noiosa come infografiche, mappe, grafici, semplici illustrazioni tecniche o di accompagnamento agli articoli… Continuavo a disegnare come un fumettista, ma sempre per conto mio.  Qualcuno se ne accorse e quando uno dei ragazzi che lavorava ai contatti con gli artisti per il supplemento settimanale a fumetti del giornale mi chiese consiglio su una nuova striscia, quasi per scherzo mi venne in mente di dirgli: “Prendi uno dei miei, no?” Era interessato, gli mostrai qualche mio lavoro ma poi me ne pentii subito: non avevo niente di pronto che potesse reggere più di qualche uscita!!! Sono rientrato dal giornale imprecando contro me stesso: “Perché mi sono offerto? Sto gettando via questa opportunità per fare il fumettista! Devo inventarmi qualcosa!!!” Da questo caos è nato *Villimpi Pohjola*, traducibile in italiano come “Sovraesposto a nord”, un *comedy serial* che descrive la vita degli studenti universitari. Così è cominciata la mia storia di fumettista professionale, con questa opportunità e la mia mossa improvvida. (continua…)

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sabato, 2 novembre 2019

LUCCA COMICS 2019: intervista a Javier Pacheco

Lucca Comics & Games 2019

JAVIER PACHECO è un artista emergente di grande interesse e di grande espressione artistica. Ospite a LUCCA COMICS AND GAMES 2019. La mini-intervista del nostro inviato a Lucca, Furio Detti.

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180: tre minuti di minintervista a un autore emergente: Javier Pacheco

**LETTERATITUDINE**- Da quanto sei nel settore, attivo come professionista?

**Javier PACHECO** – Io vengo da una famiglia di artisti: mia madre dipingeva e mio padre era un disegnatore. Già a 16 anni aiutavo la ditta di un amico di famiglia con dei disegni. Poi ho fondato con un amico un piccolo studio di illustrazione e disegno, verso i 22 anni. Ho lavorato per gruppi musicali, disegno, moda.

**LETT**- Ci piace tantissimo la cromia dei tuoi lavori, il tuo modo di stendere il colore, la brillantezza e la freschezza delle tavolozze scelte. Questa capacità di colorare… nasce più dall’analogico o dal digitale?

**JP** – Ho appreso l’arte in casa e poi mi sono ispirato moltissimo ai pittori impressionisti nel dare forma alle cose col colore. Lavoro con entrambi i media piacevolmente, ho lavori sia in digitale che in tradizionale o anche a tecnica mista.

**LETT**- Realizzi solo illustrazioni o anche fumetti? (continua…)

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venerdì, 1 novembre 2019

LUCCA COMICS 2019: incontro con Jim Starlin

Lucca Comics & Games 2019

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JIM STARLIN, padre del celeberrimo Thanos, successo planetario su carta e pellicola, parla al Press Café di LUCCA COMICS AND GAMES 2019. Il servizio del nostro inviato a Lucca, Furio Detti.

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Jim Starlin: Non ci sono supercattivi o superbuoni (tranne quando si uccide Robin)

Il papà del celeberrimo Thanos, successo planetario su carta e pellicola, parla al press café LCG2019 del suo più grande personaggio, Thanos, e delle ‘relazioni pericolose’ fra autori e major con i giganti DC e Marvel.

Furio DETTI per Letteratitudine
(Lucca, 30 ottobre 2019)

Jim Starlin, ora tornato alle etichette indipendenti, creatore di Thanos, l’iconico ‘supercattivo’ Marvel,  svela la sua posizione sul bene e il male, le radici della sua riflessione su uomini, alieni, creature e potere, racconta i retroscena e soprattutto le conseguenze della morte di un personaggio con le major dei Comics: Marvel e DC. Al press cafè di Lucca Comics&Games 2019.

**Umano, superumano, disumano… come li tratta Starlin?**
Come autore e sceneggiatore alla domanda su quanto e come descriva l’umano, il superumano e l’ultraumano nelle sue storie, Starlin ribadisce che quello che realmente conta per lui sono la motivazione, i valori, le idee e i sentimenti dei personaggi. Che uno sia umano, alieno robot o qualsiasi altra cosa, queste sono tutte emozioni “umane”, riconosciute e riconoscibili. Quello che è importante è la motivazione dei personaggi e essa è comune a ogni creatura dell’universo, vera o ipotetica. “Quindi, no, per me, non è affatto un problema passare dall’umano al non-umano al sovrumano eccetera…”

**Scorsese e i “lunapark movies”** (continua…)

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venerdì, 1 novembre 2019

LUCCA COMICS 2019: incontro con Altan

Lucca Comics & Games 2019

ALTAN, decano del grande fumetto italiano si racconta con ironia e partecipazione al Press Café di LUCCA COMICS AND GAMES 2019. Il servizio del nostro inviato a Lucca, Furio Detti.

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Le donne, i cavalier, la Pimpa, gli amori: Altan a Lucca Comics&Games 2019

Altan si racconta con ironia e partecipazione al Press Café di LCG2019 ove ripercorre la sua attività da decano del grande fumetto italiano, guardando al futuro, davanti a una platea con alcuni giovanissimi giornalisti. Personaggi storici, donne belle su ogni fronte, miserie e satira, e l’intramontabile Pimpa, con un ricordo affettuoso di Grazia Nidasio.

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Furio Detti per Letteratitudine
(Lucca, 1° novembre 2019)

Molte fresche leve fra i giornalisti ospiti dell’incontro, a cui Altan ha dedicato tutta l’attenzione possibile in quello che a nostro parere è stato uno dei press cafè LCG2019 più gradevoli in assoluto, uno di quelli più ‘umani’ e in cui c’è stato uno scambio ‘caldo’ fra l’artista e il pubblico di professionisti. Non per caso tutti sono riusciti a fare due domande!

La satira su Panorama, Tango, Cuore, Smemoranda, l’Espresso e Repubblica recentemente. Storie brevi – possiamo dire *graphic novel*? Il materiale di Altan è visibile in mostra al MAXXI di Roma. Mostra che offre uno sguardo anche su materiali meno noti e forse inediti, ma soprattutto Cipputi e la Pimpa (1975), personaggio longevo e fortissimo che è approdato dalla carta del Corriere dei Piccoli, alla TV e anche al multimediale e alle app. Altan ce ne parla:

“La Pimpa… Fortissimo è un po’ troppo, forse. Diciamo che va, ancora tiene, anche se attualmente le età dei lettori sono molto cambiate: prima la Pimpa aveva un pubblico dai 5 ai 12-13 anni. Adesso è considerata già ‘roba per bambini’ da ragazzi di 8 anni. Ho incontrato uno di questi piccoli lettori che mi ha detto: ‘Ah, la Pimpa, sì mi ricordo che la leggevo da piccolo!’ [ride]” L’età si è abbassata e l’infanzia è cresciuta.

**I suoi personaggi storici usciti su Linus, e ristampati variamente, con Bur, poi ripresi da Coconino Press: Colombo, San Francesco, Casanova e Ben figlio di Noé** (continua…)

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venerdì, 1 novembre 2019

LUCCA COMICS 2019: incontro con Hirohiko Araki

Lucca Comics & Games 2019

Hirohiko Araki, acclamatissimo celebre papà di JoJo, e star del fumetto internazionale al Press Café di LUCCA COMICS AND GAMES 2019. Il servizio del nostro inviato a Lucca, Furio Detti. In coda al post, alcune immagini delle opere di Araki.

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Supereroi? Si piangono addosso…

Hiroiko Araki, acclamatissimo celebre papà di JoJo, e star del fumetto internazionale dice la sua non solo su JoJo ma anche su altri eroi delle nuvolette, al Press Café del primo giorno di Comics.

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Furio DETTI per Letteratitudine
(Lucca 30 ottobre 2019)

Araki ha bisogno di pochissime presentazioni. È fra i mangaka più venduti al mondo con la serie pluriennale “Le Bizzarre Avventure di JoJo”; è uno degli artisti nipponici più influenti all’estero in termini di cultura visiva, tanto da essere scelto dal Louvre nel 2009 per rappresentare la varietà artistica nell’ambito del fumetto. Ha una base di fan attiva e fedele che lo sostiene riproponendo per le strade della Città dei Comics i suoi personaggi smaccatamente edonisti e flamboyant. In questi giorni è ospite d’onore di LCG2019 e ha affrontato le domande dei giornalisti al Press Café.  Ha esordito, vestito con stile dal suo completo firmato, nel più puro stile nipponico, inchinandosi al pubblico: “Grazie a tutti, mi chiamo Araki Hiroiko, grazie a tutti per avermi invitato a Lucca”. Poi è partita la salva di domande, rigorosamente moderate dal personale di StarComics, data l’ipersensibilità dell’artista a certi temi.

**L’inconfondibile Araki-look: personaggi dall’aspetto unico** (continua…)

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giovedì, 31 ottobre 2019

LUCCA COMICS 2019: incontro con Chris Claremont

Lucca Comics & Games 2019

Il nostro primo articolo dedicato a LUCCA COMICS AND GAMES 2019, firmato dal nostro inviato a Lucca, Furio Detti, riguarda l’incontro con una vera e propria “leggenda vivente” del mondo dei comics: Chris Claremont

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Fa male. Ogni volta

Chris Claremont, il padre della saga degli X Men, parla di caratterizzazione, creazione di personaggi immortali e del ruolo fra attori, editor e scrittori al Press Café di LCG2019

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Furio DETTI per Letteratitudine
(Lucca 30 ottobre 2019)

Chris CLAREMONT, il “papà” degli X-Men, successo mondiale a nuvolette e, poi, nel cinema è ospite eccezionale oggi al Press Cafe di LCG2019. Detiene il record del fumetto più venduto negli Stati Uniti, X-Men n.1, con disegni di Jim Lee. Con John L. Byrne è entrato nella “Will Eisner Hall of Fame”, e finalmente adesso presente in diversi incontri durante questa edizione 2019. Claremont è come di consueto sottoposto al fuoco di batteria dei giornalisti presenti in discreto numero in sala, e se la cava come i suoi eroi… ma con uno spirito assai meno cupo, forte della sua esperienza come attore.

La domanda di LCG2019 – Il tema di questa edizione di LCG è la “comunità che abbraccia la diversità”, argomento principe della saga degli X-Men, e sempre più attuale oggi che allora: cosa ne pensa?
CLAREMONT – Sì, certo. Vedete, io lavoro a New York, una comunità in cui la diversità è totale: scendi in strada e, passando da un quartiere all’altro, fai praticamente il giro del mondo. Puoi mangiare cinese, francese, indiano, sudamericano, algerino, italiano (ovviamente – ride): ogni cucina e cultura è rappresentata. Parlando di cucina, l’unica cosa che non si trova a New York è la “Chicago Deep Ditch Pizza”, una pizza clamorosamente spessa, alta, ultrafarcita. John Stewart mi ha insegnato come mangiarla correttamente: ne prendi un trancio, lo ripieghi e te lo cacci in gola. Il sindaco di New York, che viene da Boston se la mangia con coltello e forchetta! Il punto è che per uno scrittore New York è l’accesso a ogni cosa: guardi le persone, le ascolti, sul tram, in metropolitana, per strada, nei locali. Come scrittore prendi tutta questa varietà umana, che toglie il fiato, e la usi! Sostanzialmente l’abilità dello scrittore consiste nel rubare qualsiasi cosa da tutto ciò che lo circonda e da chiunque gli stia vicino, quindi state attenti: ho con me un bloc note! [ridiamo] E non è uno scherzo.

LCG2019 – Vuoi parlarci un attimo delle tue ultime storie dedicate ai Nuovi Mutanti con Bill Sienkiewicz? (continua…)

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martedì, 6 novembre 2018

LUCCA COMICS AND GAMES 2018: intervista a Marco Galli

Dal nostro inviato all’edizione 2018 di Lucca Comics and Games, Furio Detti.

Intervista a Marco Galli

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«Sono un impuro! (come autore)»: Marco Galli ci racconta del volume per Diabolo edizioni, di noir, di western, e di altre novità al termine di cinque giorni di fuoco a Lucca Comics.

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di Furio Detti

(Lucca, 04 novembre 2018) – Intervistiamo per Letteratitudine Marco Galli, autore di Èpos (Stigma), Oceania Boulevard (Coconino), character designer per “La Gatta Cenerentola” di M.A.D Entertainment, “Nella camera del Cuore si nasconde un elefante” (Coconino) e altro ancora che ci parla di noir, ispirazione e pazienza, di un volume curato per Diabolo Edizioni e dei suoi nuovi progetti dopo il periodo buio della malattia.

Furio Detti per Letteratitudine – Hai lavorato nell’ambito dei cartoni animati e come tale sei stato premiato e hai lavorato con temi del noir fra le altre cose. Ti chiediamo come autore se per te è difficile far convivere queste due esperienze, soprattutto considerata la “seriosità” del genere noir presso il pubblico.

Marco Galli – Io ho lavorato nei cartoon come art director e character design per Gatta Cenerentola della M.A.D Entertainment… naturalmente occorre capire sull’altro fronte che cosa fare del noir e della sua serietà o “seriosità” – sempre per riprendere la vostra espressione. Io penso prima di tutto a Tarantino che lo ha destrutturato oncia per oncia, o al Godard di Alphaville. Allora si tratta di capire che cosa fare di questo genere così codificato. D’altronde la serietà di un genere letterario o fumettistico è un confine molto labile; l’importante è che il prodotto sia di qualità per fattura e confezione, per il resto si può giocare veramente su tutta la linea. Anzi, io lavoro nel noir, ho fatto più di un libro a fumetti noir ma sempre giocando con la decostruzione del genere. A me interessa questo.

LETT- Che novità ci porti a Lucca 2018?

MG – Io sono qui con Diabolo Edizioni a presentare “Materia Degenere“, un volume a fumetti di cui faccio il curatore. Sono cinque racconti di autrici molto giovani formate all’accademia di Bologna (meno male!) e provenienti dall’autoproduzione. Non ho scritto i testi, ma ho fornito a queste ragazze dei racconti di genere, permettendo loro di destrutturarli. In sostanza ho fatto un editing che spero non invasivo, ho dato il feedback, e ho coordinato. Speriamo di aver offerto ai lettori un volume molto fresco, bello.

LETT – Com’è il noir al femminile?

MG – Diciamo che qua c’è un racconto noir ma anche una varietà di generi. In “Materia Degenere” abbiamo la fantascienza, il western, c’è un po’ di tutto. Non solo noir. A parte la celebre femme fatale come soggetto caratteristico, abbiamo avuto anche illustri autrici di genere…

LETT – A partire dalle sorelle Giussani di Diabolik. (continua…)

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domenica, 4 novembre 2018

LUCCA COMICS AND GAMES 2018: Showcase con Leo Ortolani

Dal nostro inviato all’edizione 2018 di Lucca Comics and Games, Furio Detti.
Incontro con Leo Ortolani, uno dei più noti fumettisti italiani (celebre in particolare per la serie Rat-Man).

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Spazio-Trans-Dimensionale o… Cinzia come spinoff per Bao.
Showcase con Leo Ortolani

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di Furio Detti

(Venerdì 2 novembre, Lucca) – Comics and Games… Appuntamento fisso di queste edizione: la pioggia. Nonostante il disagio dovuto al maltempo la sala è gremita. Ortolani si accomoda e subito “rompe il ghiaccio” con una battuta “fatemi le domande a voce alta, non sono vecchio, ma non sento più tanto bene”. Una risata, qualche altra battuta e lo showcase comincia. Ho assistito a molti showcase, ma è raro che venga utilizzato uno strumento digitale, solitamente l’artista ha a disposizione pennarelli, chine e fogli, stavolta è una Cintiq quella con cui si esprimerà Leo, o, come dice il presentatore “Il primo incontro fra un geologo e una Cintiq”.

Introdotto e intervistato dal suo editor per la Bao edizioni viene presentata “Cinzia” la graphic novel in uscita l’otto novembre prossimo venturo.

Ci sono molti personaggi dell’universo Rat-Man che potrebbero funzionare senza la sua architettura narrativa, ma Cinzia sicuramente è quello migliore, quello che ha tre dimensioni “e per Cinzia la terza dimensione è MOLTO importante” cit. Cinzia, nato come personaggio di una gag breve cresce e si evolve. Per Ortolani è un personaggio gioioso, con tanta voglia di vivere, positivo.
Leo ci dice “quando parlo di lei voi pensate alla dimensione del pene”, ma Cinzia non è solo questo, è un personaggio entusiasta a cui la natura ha dato un corpo nel quale non si sente felice, ma in modo onesto e giocoso risponde allo svantaggio reagendo sempre con grande positività.

Nel volume sarà presente anche Tamara, l’amica, e, in questo caso, la cosiddetta spalla comica.

Il volume è anche una sorta di musical e la cosa simpatica – afferma l’editor – è che non è stato necessario pagare i diritti delle varie canzoni citate perché sono citate con la pronuncia figurata. C’è moltissima musica, ma l’editore ha tirato il classico “sospiro di sollievo” quando si è accorto dell’escamotage che Ortolani ha utilizzato in parte inconsapevolmente. Citazioni continue di cantanti famosi e gruppi noti in ambientazioni divertenti e inedite.

Leo parla del fatto che nel progetto di un film a cartoni animati su Rat-Man avrebbe voluto che Cinzia ballasse un lento sulle note di un famosissimo pezzo e questo progetto lo ha portato a sviluppare la graphic novel perché gli piaceva l’idea del sottotesto musicale dei personaggi. C’è anche un pezzo “simil Disney” con un titolo evocativo sulla prestanza sessuale di Cinzia stessa. (continua…)

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sabato, 3 novembre 2018

LUCCA COMICS AND GAMES 2018: Press Cafè con DAVE MCKEAN

Dal nostro inviato all’edizione 2018 di Lucca Comics and Games, Furio Detti

* * *

Press Cafè con Dave McKean (Maidenhead, 29 dicembre 1963): fumettista, illustratore, regista e fotografo britannico, attività a cui alterna anche quella di musicista. I suoi lavori sono caratterizzati dalla commistione di varie tecniche quali disegno tradizionale, fotografia, collage, scultura e grafica computerizzata. È noto anche per la sua lunga collaborazione, che continua tuttora, con lo scrittore Neil Gaiman.

* * *

image“Io? l’appeso dei tarocchi. La Brexit? Una stupidaggine.”

Dave McKean artista visionario e polimorfo si sfoga su cinema, politica, Dylan Dog, fumetti inglesi e d’oltreoceano.

Un press cafe lucchese pieno di entusiasmo e forza, illusione e delusione.

* * *

di Furio Detti

Dave McKean ci parla del suo ultimo volume fotografico, uscito in occasione di questa Lucca Comics and Games 2018. Si tratta del volume fotografico intitolato “Apophania” (o “Apofania” in italiano), ossia “Illusione di significato”, una miscellanea assolutamente casuale dei suoi lavori, una selezione delle opere che più gli piacciono e tutte veicolanti l’idea che la giustapposizione di elementi casuali provoca nel nostro cervello un significato, un senso. A volte la confusione che crea tale senso è casuale; altre volte è solo apparente, è voluta e punta in una direzione specifica. Dave McKean ha cercato di includervi opere inedite in Italia.

Passando a Sandman Universe, McKean rivela un po’ nettamente che non ci sarà una collaborazione con Neil Gaiman e che semmai si sta dedicando a ridisegnare le copertine delle serie a cui ha lavorato. Gli piacerebbe proprio realizzare delle cover per così dire “normali”, standard, specialmente considerando la consuetudine in uso di questi tempi.

imageRievocando i tempi di “Casi violenti” e il fumetto inglese del periodo, McKean spiega che la sensazione dell’epoca era interessante, c’era una nuova energia che stava esplodendo. Allora in Inghilterra, dove viveva, c’era un gruppo di creatori come Alan Moore – il quale ha preso la sceneggiatura del fumetto e le ha fatto fare un rivoluzionario salto di qualità; in Inghilterra c’erano autori di talento, sul fronte disegnatori, ma sul lato delle storie e sceneggiature la qualità non c’era, il livello era anzi piuttosto mediocre, mediamente; Alan Moore ha cambiato tutto questo – continua McKean – “All’epoca sentivo di far parte di questo gruppo di autori innovativi. C’erano infatti alcune serie e alcuni fumetti che hanno agito esattamente come semi negli autori, artisti, studenti di belle arti, giornalisti e altri professionisti del settore. Poi sono passati gli anni e sembrò a ognuno che non fosse successo assolutamente niente e invece, proprio adesso, proprio in questo periodo, tali semi stanno sbocciando, stanno portando alla fioritura di piante meravigliose. Non è successo allora, è adesso che sta accadendo! Guardatevi intorno, andate a giro per gli stand di Lucca, ci sono tantissimi stili, tantissime storie, tantissime idee, tutte fantastiche, assolutamente straordinarie. Proprio ora stiamo vivendo un’età dell’oro dei Comics e se in qualche modo sono stato uno di quei seminatori, possi dirmi già molto contento.” Gli piacciono in particolare le storie in grado di raccontare visivamente, ma è la sceneggiatura a essere la chiave di una buona opera: “Ci sono tantissimi libri bellissimi ma privi di una storia stimolante, avvincente. Dobbiamo puntare a fumetti che abbiano per soggetto storie vere, semplici, concrete, che parlino di persone reali e di esperienze concrete: la vita, la morte, crescere i figli, innamorarsi, e che ci siano artisti capaci di coinvolgere. Ammiro anche molto i volumi che cercano di spiegarmi la politica e i problemi del tempo, e anche i libri di scienza che cercano di spiegare i fenomeni naturali o le cose come sono. C’è una nuova generazione di scrittori scientifici in questo momento, come Simon Singh, e ce ne sono un paio interessati a realizzare delle graphic novel. Come un’opera che ho letto recentemente a Losanna, di cui non ricordo bene autore e titolo, ma che era relativa alle camminate o passeggiate nei boschi e aveva un apparato visivo assolutamente interessante. Due anni fa ho realizzato un volume con lo scienziato Richard Dawkins, intitolato ‘The Magic of Reality’, la magia della realtà, che tratta il mondo con questa impostazione scientifica e in cui ho infilato alcuni fumetti“. (continua…)

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martedì, 14 novembre 2017

LUMINA

https://www.luccacomicsandgames.com/fileadmin/user_upload/Lucca_Comics___Games_2017_Poster.jpgLucca Comics & Games 2017: pubblichiamo un ulteriore contributo – da Lucca – del nostro inviato Furio Detti, collaboratore di Letteratitudine nell’ambito della rubrica “Graphic Novel e Fumetti

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Lumina. Una serie sperimentale nata nel mare del crowdfunding

## Una scommessa sul cartaceo che compete con il digitale su un piano inedito e con due primati assoluti. Lo studio creativo Tatai Lab ci presenta a Lucca Comics&Games la sua creatura più visionaria e audace##

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di Furio Detti

Lumina è un’avventura che pesca nell’immaginario visivo di oltre venti anni di cultura pop fantascientifica e fantastica, fra immaginario manga e fumetto di fantascienza/fantastico europeo (alla Moebius e alla Andreas, per intendersi). In Lumina si narrano il viaggio e la crescita di Kite e Miriam, fratello e sorella, nel cuore di uno dei pianeti più antichi dell’Universo. Amore fraterno, ecologia, rispetto per gli esseri viventi, sono i tempi portanti di questa storia nata dalla mente e dalle penne di **Emanuele TENDERINI** e **Linda CAVALLINI**, artisti di provata esperienza con una gran voglia di sperimentare nuove forme espressive e virtuosismi tecnici. Non solo, Lumina è anche un’opera d’arte quasi totale che abbraccia la performance musicale, con una colonna sonora espressamente dedicata e creata per il fumetto dal compositore Remo BALDI; una serie stampata con una tecnologia avveniristica; e un primato tutto italiano nel mondo crowdfunding. Ma lasciamo che ce ne parli direttamente uno dei due creatori, Emanuele Tenderini (foto in basso, ndr). (continua…)

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giovedì, 9 novembre 2017

STORIA DELLA MUSICA LEGGERA ITALIANA illustrata

https://www.luccacomicsandgames.com/fileadmin/user_upload/Lucca_Comics___Games_2017_Poster.jpgLucca Comics & Games 2017: pubblichiamo un ulteriore contributo – da Lucca – del nostro inviato Furio Detti, collaboratore di Letteratitudine nell’ambito della rubrica “Graphic Novel e Fumetti

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# Guardare i cantautori negli occhi #
## Vincenzo Giordano, cosentino, illustra con precisione fotorealistica i grandi della musica leggera italiana ##

di Furio Detti

Per Letteratitudine abbiamo intervistato, al volo, mentre disegnava, il cosentino Vincenzo GIORDANO, che per Nicola Pesce Editore ha raccontato la storia della musica leggera italiana. Dopo la Storia del Rock a Fumetti e la Storia del Metal a Fumetti, passando per il recentissimo Storia del Pop a Fumetti, ecco il quarto volume di una serie che ha venduto decine di migliaia di copie! Semplici biografie illustrate dei più grandi artisti che hanno fatto la storia della musica italiana: da Lucio Battisti e Mina a Franco Battiato ed Antonello Venditti, da Gino Paoli a Claudio Baglioni, da Lucio Dalla e Piero Pelù a Ornella Vanoni e Pino Daniele. 40 biografie a fumetti, con il tratto realistico dell’autore cosentino Vincenzo Giordano.

COVER Storia della Musica LeggeraLETT. - **Come è nata l’idea di raccontare la musica leggera italiana?**
VG – In realtà questo lavoro è la naturale prosecuzione dei volumi che Nicola Pesce Editore ha dedicato al mondo delle sette note. La “Storia del Metal a fumetti”, “La Storia del Rock a fumetti” e la “Storia del Pop a fumetti” sono stati i precedenti, oltre alle monografie in catalogo sui singoli artisti. Ecco che non poteva mancare la banda del pop nazionale, da Mina a Battisti, da Vasco a Zucchero. Io all’Art Festivl del 2016 ho sottoposto il mio portfolio, per lo più fantascienza, all’editore, che mi ha affidato l’incarico di fare non un fumetto ma una storia illustrata, come vedete.

LETT. - **Che significa trasferire il mondo della musica – emozioni, sentimenti, ambienti, comunità di fan, sensazioni e storie – in un volume illustrato?**
VG – Ho cercato un approccio empatico, olistico. Sono partito dallo studio iconografico degli artisti, concentrandomi sul loro sguardo, per cominciare, li ho un po’ “guardati negli occhi” attraverso le centinaia di foto disponibili e quindi ho cercato di allargare questa visuale al loro immaginario artistico, ai testi e allo stile della loro opera. Certo non è un lavoro facile. Io ci ho provato. Mi ha anche aiutato ascoltare e riascoltare i loro successi, mentre lavoravo; se desideri ritrovare un’atmosfera che non c’è più (almeno per alcuni artisti) devi per forza affidarti all’immaginazione. Per altri autori viventi e in voga – prendi Vasco e Zucchero – il lavoro è stato leggermente diverso. Tutto sta comunque nel catturare i momenti iconici della loro carriera e condensarli in una o due pagine con testo.

LETT. - **Come hai lavorato tecnicamente parlando? Hai avuto problemi nel reperire la documentazione, il materiale?** (continua…)

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martedì, 7 novembre 2017

LUNA DEL MATTINO di Francesco Cattani

https://www.luccacomicsandgames.com/fileadmin/user_upload/Lucca_Comics___Games_2017_Poster.jpgLucca Comics & Games 2017: pubblichiamo il secondo contributo – da Lucca – del nostro inviato Furio Detti, collaboratore di Letteratitudine nell’ambito della rubrica “Graphic Novel e Fumetti- Fotocredits:  Coconino (pagina FB)

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# Alienazione, non alieni, sulla Luna di Cattani#
## La nuova graphic novel di Francesco CATTANI per Coconino Press-Fandango. Una storia di formazione e adulti che non crescono, presentata come novità a Lucca Comics&Games 2017 ##

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(LUCCA 04 novembre 2017) – Francesco CATTANI, classe 1980, bolognese, ha vinto a Napoli Comicon il premio Micheluzzi per la storia breve (2008) e il premio Nuove Strade (2010). Ha esordito nella graphic novel con *Barcazza*, edito da Canicola e tradotto poi in francese e castigliano. Ci dedica un’intervista molto meditata, con una poesia che sopravvive nonostante la rabbia e il dolore di crescere patito dai suoi personaggi. Parlando anche di Pazienza e delle grandi storie del Novecento.

LETT. **Per cominciare ci ha colpito molto il fatto che tu nella novità che presenti a Lucca, “Luna del Mattino”, sembri raccontare una storia su due se non tre piani narrativi. Il primo è quello dell’urbanizzazione umana, della confusione, del disagio; il secondo quello di una natura che, benché disturbata, offesa, ferita, va e viene, fa capolino fra le pieghe della storia sembrando ignorare del tutto i drammi dei tuoi personaggi; come nella figura dell’anatra coi suoi pulcini la quale ritorna di volta in volta (oltre che nella copertina) quasi come se nulla la toccasse davvero. È una chiave di lettura corretta?**
FC – Hai detto bene. Questa natura è il residuo dell’alienazione narrata nel libro, è forse l’unico momento di riposo che possiamo concederci nonostante il maltrattamento degli ambienti e dei momenti – e gli animali come l’anatra e altri ne sono il segno, così come altre visioni del fumetto. Non si capisce bene se tutto questo sia causa o conseguenza di questa alienazione, forse una fuga nel sogno. Che è rappresentata dalle sequenze oniriche, dalle visioni del protagonista.

LETT. - **Che storia è in sostanza questa di “Luna del Mattino”?**
FC – In realtà diciamo che questa è la storia di un personaggio che crescendo cerca di affermare il suo spazio, come succede a ognuno di noi. Un tema classico, però calato in un presente, quello delle nostre città, in cui gli adulti si comportano come bambini. Questo è già un aspetto entrato nella struttura della società, anzi stiamo vivendo le conseguenze delle conseguenze di un mondo di adulti i quali, comportandosi da bambini, hanno avuto una generazione di persone come loro, o ancora meno responsabili. L’ambiente ne risulta distonico, corrotto, e fa da cornice all’innocenza “animale” del bambino che cresce e che, come questa paperella coi cuccioli, si trova in un contesto degradato. Un contesto non fondamentalmente negativo, piuttosto è uno scenario che si pone di fronte a noi e ai protagonisti come un dato di fatto. C’è anche l’aspetto istintuale dello scontro fra crescita e realtà. Luna del Mattino è la storia di cinque personaggi che alla fine si incontrano nell’avventura conclusiva, che non sveliamo, ma che ha la sua quota di dramma. Vediamo le loro vite private che per caso fortuito finiscono in una specie di avventura urbana, spiazzante. La conclusione di questa avventura, pur vissuta in chiave onirica dal protagonista, è l’entrata nell’età adulta. Le visioni oniriche di cui parlo sono proprio la narrazione mentale di questa esperienza così umana e universale.

LETT. - **Il titolo è bello, estremamente poetico, e contrasta con la storia, come mai?** (continua…)

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lunedì, 21 novembre 2016

LA DONNA IKI

Risultati immagini per lucca comics & games 2016Sull’onda lunga di Lucca Comics & Games 2016 (svoltosi dal 28 ottobre al 1 novembre), pubblichiamo un nuovo contributo – da Lucca – del nostro inviato Furio Detti, collaboratore di Letteratitudine nell’ambito della rubrica “Graphic Novel e Fumetti (photo credits dello stesso Furio Detti).

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La Donna Iki, la geisha e le altre fanciulle

Intervista alla pittrice Francesca Marina Costa che per l’associazione Nipponbashi è in mostra con una personale dedicata al concetto nipponico di “beltà essenziale”, o Iki.

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di Furio Detti

La personale di Francesca Marina Costa è una delle due mostre che descrivono altrettanti aspetti, quasi in contrapposizione, della sensibilità orientale, organizzate da Lucca Comics con l’associazione italiana di cultura giapponese Nipponbashi. Da un lato la prima mostra italiana dedicata a “L’attacco dei giganti”, titolo italiano di “Attack on Titan”, il manga pluripremiato ideato e illustrato dal maestro Hajime Isayama, esposta a Lucca a Villa Guinigi. Potente, ma opposto, è il messaggio di estrema delicatezza veicolato da “La percezione dell’Iki”, sfida personale dell’artista Francesca Marina Costa. Iki è il concetto estetico che unisce bellezza e filosofia Zen, in un’idea che racchiude l’essenza della cultura giapponese e che si manifesta in tre specifiche figure iconiche del Giappone tradizionale: la geisha, il samurai, il bonzo. Per Letteratitudine abbiamo intervistato l’autrice fra i suoi quadri esposti nella Chiesa di San Francesco (area Japan Town).

Francesca Marina Costa: Innanzi tutto se sono qua con le mie opere devo ringraziare Lucca Comics e Nipponbashi, associazione culturale che è stata creata appositamente per gestire il Festival trevigiano dedicato al Giappone, “Nipponbashi d’Estate” e che ha portato a Lucca Comics “L’Attacco dei Giganti”, ora serie anime di cult. Sono anche presidente e Arti Director di Minig4m3s [NdT: si pronuncia "Minigames", come da tradizione leet] Studio, una casa editrice che produce giochi di ruolo fra Treviso e Pisa.

Furio Detti per Letteratitudine: Peccato un po’ per la sistemazione della tua mostra. Suggestiva sicuramente, ma a mio parere decisamente poco illuminata e in un punto un po’ trafficato, di passaggio, proprio all’ingresso della chiesa; sito forse un po’ esposto alla confusione…

FMS: Organizzare eventi complessi come Lucca Comics non è affatto semplice, e in effetti ci è capitato qualche imprevisto in più, però la *location* non è male; quando non ci sono altri eventi si sta bene e non posso certo lamentarmi.

FD: Cosa sarebbe l’”Iki”, vuoi spiegarcelo?

FMS: È un concetto molto complicato, perché inizia come coscienza sociale, cresce e poi viene assorbito nella dottrina del buddismo giapponese Zen. Iki significa “bellezza essenziale, bellezza sublimata”. L’arte è “Iki” quando trasforma il fruitore, lo modifica, e va al di là dell’oggetto d’arte come lo intendiamo in Occidente.

FD: Come ti è venuta questa idea dell’Iki, di dipingerlo nelle sue declinazioni? E quando? (continua…)

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lunedì, 7 novembre 2016

DIABOLICHE COMPARSE

Risultati immagini per lucca comics & games 2016Sull’onda lunga di Lucca Comics & Games 2016 (svoltosi dal 28 ottobre al 1 novembre), pubblichiamo un nuovo contributo – da Lucca – del nostro inviato Furio Detti, collaboratore di Letteratitudine nell’ambito della rubrica “Graphic Novel e Fumetti (photo credits dello stesso Furio Detti).

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DIABOLICHE COMPARSE

Un esperimento “social”, una nuova serie e la nascita di una piattaforma digitale per il fumetto: la Niwaen Srl presenta la sua distribuzione per mobile e le serie “Daimon Core” e “Il Regno di Mezzanotte”. Intervista a Giuliano Pagliaro, ideatore del progetto.

Furio DETTI per Letteratitudine: Come pare avete iniziato una nuova serie, *Daimon Core*. La state lanciando a Lucca o avete già iniziato da qualche tempo?
Giuliano Pagliaro: La casa editrice **Niwaen** nasce nel 2014 con un progetto ben preciso: rinnovare la vendita e la distribuzione dei fumetti. A dire il vero la novità è che abbiamo deciso di lanciarci con una nuova piattaforma di distribuzione di fumetti come contenuti esclusivamente digitali, niente cartaceo. Il cartaceo ci sarà, ma sarà solo per la distribuzione limitata in fiera per appassionati e collezionisti. Noi abbiamo deciso sin dagli inizi di distribuire in digitale fumetti; opere fruibili su mobile, tramite una piattaforma e una tecnologia inventate da noi. La novità “lucchese” è che presentiamo in anteprima solo adesso questa piattaforma che entrerà a regime con le pubblicazioni – prevediamo – verso Natale di quest’anno.

LET: Viene da pensare subito ai punti deboli della distribuzione digitale, che è stato un esperimento tentato da anni nell’editoria con fortune alterne e che – per adesso – non sembra aver sconfitto, a parte la generale e costante riduzione del numero di lettori, e salvo casi specifici, il cartaceo, che nel fumetto e nel libro resta ancora il mezzo dominante per volume e vendite. Come pensate di fare la differenza? (continua…)

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giovedì, 3 dicembre 2015

SPECIALE LUCCA COMICS & GAMES 2015

LO SPECIALE DI LETTERATITUDINE DEDICATO A LUCCA COMICS & GAMES 2015

Nell’ambito della rubrica Graphic Novel e Fumetti di Letteratitudine, avevamo segnalato l’inizio di LUCCA COMICS & GAMES 2015. La manifestazione (il titolo di quest’anno è  stato “…Sì, viaggiare“) si è svolta nelle seguenti date: il Festival: 29 ottobre – 1 novembre; le mostre di Palazzo Ducale: 17 ottobre – 1 novembre.

Come già evidenziato in precedenza, a Lucca è stato presente il nostro inviato Furio Detti. Quello che segue è il primo di una serie di contributi (gli altri saranno “spalmati” nelle prossime settimane) incentrati – appunto – su uno dei più grandi eventi internazionali dedicati al fumetto.

Massimo Maugeri

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LUCCA COMICS FA “CAPPOTTO”

L’edizione “retrò-steampunk” della kermesse lucchese dedicata a Fumetto, giochi e illustrazione d’autore sbanca alle presenze, nonostante il tetto dei biglietti e invade la città

a cura di Furio Detti

QUATTROCENTO… MILA. Una carica più che spartana, epica, quella del pubblico nei quattro giorni di Lucca Comics&Games – dal 29 ottobre al 1° novembre scorso – distribuitasi negli oltre 75mila metri quadri dedicati alla manifestazione, che si è ulteriormente espansa nel centro storico, “conquistando” con la sua truppa colorata e gioiosa aree prima sconosciute come Piazzale Verdi, Piazza Bernardini, quasi mezza cinta muraria – con lo spostamento del Palco Cosplay dal baluardo San Paolino al baluardo San Donato e lo spostamento dell’area dei re-enacters dell’Umbrella Corporation fino al baluardo Santa Croce. Oltre alla passeggiata sulle Mura, invasa anche e soprattutto da chi non aveva acquistato i biglietti o era rimasto escluso dal tetto degli 80mila posti al giorno, il pubblico pagante si è sparpagliato per il centro e ha raggiunto la cifra di 220mila biglietti, con la punta nel giorno di Sabato 31 ottobre, in cui i padiglioni, quasi una trentina di aree, sono rimasti aperti fino alle 21:00 per l’occasione dell’Halloween Party. Da notare che già nei primi due giorni, feriali, di giovedì e venerdì si erano già raggiunte le 82mila presenze. Un successo più che meritato che riconferma Lucca come realtà di punta in Europa e secondo appuntamento internazionale dedicato all’universo della fantasia disegnata e dell’arte grafica e ludica.

«Sì, viaggiare…» è il motto, o payoff, dal percorso aperto del Festival edizione 2015 con il tradizionale taglio del nastro a Palazzo Mansi. Secondo le parole degli organizzatori: «La manifestazione che la città toscana dedica ogni anno al fumetto, al gioco da tavolo e al videogioco, all’illustrazione, alla letteratura del fantastico, alle icone di cinema e serie tv, alla musica e al cosplay, si è trasformata negli ultimi anni in una vera e propria agenzia di viaggi. Sono i viaggi verso i mondi del possibile e dell’impossibile che il pubblico di Lucca Comics & Games non esita a prenotare e poi intraprendere.», un vero e proprio crossmedia show per l’edizione che precede di un anno il “Giubileo” di 50 anni di Comics a Lucca. Nel 2014, i visitatori da biglietteria sono stati 255.000, con punte anch’esse vicine ai 400mila.

Ha fatto riscontro all’evento non solo l’attenzione delle principali edizioni dei giornali e dei telegiornali, ma anche la presenza di numerosi giornalisti internazionali – uno fra i tanti, Nick Vivarelli, inviato di “Variety” (il più autorevole periodico sul mondo dello spettacolo) che ha definito Lucca Comics & Games «Un vero evento fantastico senza eguali, ambientato in una città bellissima». Per la stampa nazionale Radio2 Rai ha allestito diverse postazioni per seguire l’evento, e ha portato “I Sociopatici” – Andrea Delogu, Francesco Taddeucci e il comico Saverio Raimondo – a commentare i Comics in salsa social, con un occhio ai commenti web e ai tweet del pubblico.

Cinque le sezioni che hanno intrattenuto lucchesi e forestieri: Comics, Games, Junior, Music&Cosplay e Movie. Gli appuntamenti non sono comunque conclusi con la domenica del 1° novembre, poiché la mostra di palazzo Mansi resterà aperta fino al 28 novembre prossimo. In particolare Lucca Junior festeggia i 10 anni di attività e l’evento è stato festeggiato con tanto di torta. Gli invitati? I bambini, naturalmente!

Ugualmente è cresciuta la “Hall of Fame” lucchese: come a Hollywood si lasciano le “impronte” sul cemento; l’idea è stata di Chiara e Paolo Sebastiani della Sebastiani&Sebastiani Sas, e quest’anno si sono sporcati le mani: Mamoru Oshii, Alfredo Castelli, James O’Barr, Tanino Liberatore, Joe Dever, Steven Moffat e Jamie Mathieson, e Milo Manara (foto); le loro impronte si aggiungono a quelle di Ciruelo, Gipi, Katsura, Silver e Ortolani. Le impronte andranno a pavimentare una via da definirsi in città.

Movie

(continua…)

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lunedì, 20 luglio 2015

DORORON ENMA-KUN di Go Nagai

Un classico del manga: DORORON ENMA-KUN di Go Nagai

La nuova puntata della rubrica “Graphic Novel e Fumetti” di Letteratitudine è dedicata a un classico del manga firmato da Go Nagai, il creatore – tra gli altri – di Goldrake e Devilman: Dororon Enma-Kun.

* * *

di Furio Detti

Un classico Go Nagai, dopo 41 anni in Italia con la Hikari Edizioni

Nudo e goliardia: l’orrore di Enma-Kun

——————————–

Trattiamo tutto questo con la stessa ironia con cui si leggerebbe Go Nagai:

«Dororon Enma-Kun è un Halloween per allupati!»

Frase forte? Derisoria? Ingenerosa?

Forse sì, se consideriamo che questa “Edizione Integrale” rappresenta l’esaudirsi di un sogno per il fandom italiano del papà di Mazinga Z, del Grande Mazinga, di Jeeg Robot d’Acciaio, di Devilman e di altre creature fantastiche, ormai archetipo visivo del Giappone.

Forse sì, se riconosciamo agli editor Cinzia Gianfelice, Valentino Sergi e al traduttore Francesco Nicodemo, e alla torinese Hikari Edizioni il merito di aver scommesso su un titolo non popolare o quasi ignoto in Italia, per quanto di padre tanto illustre, e per aver confezionato un prodotto editoriale che non può mancare sullo scaffale di ogni appassionato di manga (e non solo del ‘Gonagaista’ spinto…).

Dororon Enma-Kun, 550 pagine, della Hikari Edizioni, 2013 Torino è qualcosa che rispetto al nostro esordio potrebbe anche farci dire…

Forse no, se decidiamo di abbandonarci al libero gioco con cui Go Nagai ci trasporta in una realtà alternativa tanto strampalata quanto goliardica. Siamo del resto lontani dalle toccanti e partecipate ricostruzioni folkloristiche di Shigeru Mizuki, e ancor di più dal serio e disturbante immaginario di Hideshi Hino o di Daisuke Igarashi, non solo per questioni cronologiche – l’opera originale di Go Nagai è del 1973 – ma soprattutto perché proprio negli anni Settanta, lo stesso Nagai ha introdotto per primo l’erotismo nei fumetti per ragazzi, scombinando le carte in tavola. Graficamente, certo, “si sente” che da queste tavole alla realtà visiva odierna sono passati 42 anni; anche guardando all’evoluzione stilistica del maestro; tuttavia sono proprio questo approccio boccaccesco e irriverente e anche alcune acerbità grafico-compositive la cifra caratteristica dell’opera. (continua…)

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sabato, 24 gennaio 2015

DIABOLUS IN MATITA

DIABOLUS IN MATITA

Prosegue l’onda lunga di LUCCA COMICS & GAMES 2014 nell’ambito dello spazio di Letteratitudine dedicato a “Graphic Novel e Fumetti“. Pubblichiamo il terzo contributo del nostro inviato a Lucca, Furio Detti.

* * *

Diabolus in Matita: con i Perkeros nel lato oscuro del sound

J.P. Ahonen e K. Alare e il loro fumetto sulla scena metal finlandese

« – Ho visto la parte oscura della musica.

- Alvin and the Chipmunks?»

Kervinen e Aydin, personaggi di “Perkeros”.

«Intanto, un fumetto che cita Nietzsche è sempre un capolavoro!»

di Furio Detti

Permettetemi di presentarvi, scherzando e molto, autocitandomi, di presentarvi Perkeros, romanzo grafico di J. P. Ahonen e K. P. Alare dedicato al metal finnico, e più a largo respiro, alla potenza della musica e del suono. Potente è l’onda di Perkeros, e personalmente sono rimasto entusiasta e affascinato dallo squisito stile grafico e design dei personaggi di Ahonen e dalla storia degli autori, ambedue, avvincente e sapientemente costruita, colpi di scena compresi (anzi, soprattutto quelli!).

Probabilmente rischia di essere settoriale, ma credo che Perkeros possa piacere anche ai non-metallari, a tutti quelli che si appassionino a storie intense, estreme e – nonostante questo – ricche di spirito, umorismo e bellezza. Mi preme da subito far notare come sia di per sé estremamente difficile rendere il miracolo della musica, i suoi infiniti “colori” con un’opera grafica, tanto che in passato ho premiato per ritmo e resa autori come Tony Sandoval. Oggi, per la medesima ragione, sono a consigliarvi di cuore e a pieno titolo “Perkeros” e la stravolgente scena di Tampere, città finnica, e del suo “Klubi”, vero locale per cultori del rock-metal, attraversati dalle onde tenebrose dei rockers e da presenze ancora più “carnali” e tangibili, oltre che letali. Non sono state solo le splash-page di apertura (pagg. 3-7) e del seguito (34-35, 52-53, e le splendide 122-127) a convincermi del valore di “Perkeros”, parlando di musica disegnata; ma hanno contato anche la solidità dei personaggi, la profondità delle loro relazioni, giocata – ripeto – sempre sull’onda di una salutare ironia, il congegno di una storia che procede serrata senza sbavature, l’originalità di alcuni elementi “storici” e la plasticità delle situazioni e dei dialoghi, incluso un finale quasi-chiuso (o un pochino aperto che non guasta).

(continua…)

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lunedì, 3 febbraio 2014

VIOLA GIRAMONDO, di Teresa Radice e Stefano Turconi

VIOLA GIRAMONDO, Teresa Radice – Stefano Turconi

La nuova puntata della rubrica GRAPHIC NOVEL E FUMETTI è dedicata al volume “Viola Giramondo” di Teresa Radice – Stefano Turconi (edito da Tunué). Ecco, di seguito, la recensione del nostro Furio Detti.

Massimo Maugeri

* * *

[L'introduzione di GRAPHIC NOVEL E FUMETTI]

* * *

Scappo col Circo! L’avventura di “Viola Giramondo” e della traboccante umanità dell’Arte

di Furio Detti

Occorre una santa maestria oppure una penna fortunata per recensire qualcosa di bello e commovente senza essere stucchevoli. Pertanto spero di essere perdonato se non riuscirò a parlarvi di “Viola Giramondo”, uscito dalle matite di Stefano Turconi e dalla penna di Teresa Radice, senza fallare.
Intanto, difficilmente ho riscontrato tanta sintonia, armonia, fra una sceneggiatrice e un fumettista. I panorami visivi di Turconi, il vibrante e luminoso turbinare delle sue matite, spiegherebbero già da soli come il libro sia stato, nel giorno del 22 gennaio 2014, il fumetto per ragazzi più venduto sul portale Amazon.it. Se poi il testo attraversa con graziosa intensità Gibran, Shakespeare, Thoreau, Terzani, Magris, Al-Rumi, Keats, Rilke e in chiusura Dag Hammerskjoeld (Nobel per la Pace), raccontandoci l’avventuroso viaggio di un circo immaginario fatto di molti uomini e (per fortuna!) pochissimi animali… il gioco è fatto!
Fantasticare in questo circo dei sogni sull’incontro magico tra la protagonista e alcuni grandi dell’arte, della musica e della cultura, come Tolouse-Lautrec e Dvořák, incontrarsi e emozionarsi con gli immaginari e esuberanti artisti del Cirque de la Lune e le letture dei classici, dalle Mille e una Notte in su… non può che essere buona lettura. Semplicemente. Non si potrebbe dire di più e di meglio senza esagerare. Viola Giramondo, figlia della donna cannone e di un entomologo col nome da pittore è una protagonista vera, perché vere sono le riflessioni che fa, i sentimenti che prova, le reazioni alla giornata, perché autentico è ogni turbamento che nasce dalla sua personale esplorazione del mondo: «Forse ho la testa fra le nuvole perché, come quelle, sono costantemente in viaggio, e mi capita di non sapere dove mi porterà il vento… ma mi affido …e mi fido, c’è sempre qualcosa di nuovo da scoprire se il tuo punto di vista si trova a cambiare di continuo.» Questo nomadismo gioioso è il fil rouge che guida la narrazione della Radice e le visioni di Turconi.
Nonno Tenzin, il burbero ma a suo modo generoso Arsène, padrone del circo, il frizzante amichetto Samir e altri compagni occasionali, come l’ispirato Hiawatha, giovanissimo indiano capace di parlare agli animali, sono personaggi intensi, descritti con sicurezza e decisione, forse carenti – se proprio vogliamo – di qualche “chiaroscuro” che non avrebbe affatto guastato. Chiaramente siamo in un fumetto per bambini e giovanissimi, ma sentiamo comunque la mancanza di una dose di cattiveria e ambiguità in più: questi piccoli eroi sono troppo “buoni”, troppo perfetti, e quindi alla fin fine (anche) un po’ stereotipati. Questo è l’unico limite che si riscontra. Sarebbe bello se persino il fumetto di genere osasse di più, rappresentando, pur nella trasfigurazione narrativa e simbolica della fiaba o del racconto avventuroso, un mondo più vero, una realtà un tantinello più scomoda, complessa, sfaccettata. Tant’è. Viola di certo non guasta con il suo comprensibile, acerbo, candore. Forse solo nonno Tenzin sembra meglio calibrato nella sua incontenibile saggezza, in lui l’eccesso di coerenza disturba meno. Anche Samir, innamorato di Viola, ma senza ammetterlo, è credibile e concreto.
Graficamente parlando, il secondo terzo della storia, “Sinfonia d’Autunno” sarebbe da solo premio all’acquisto: i panorami della foresta e dei campi sono splendidi. Turconi ha un tratto agile, vivo, libero dal disneysmo che pure poteva – per comprovata esperienza nella scuderia – proporre. Gran scelta. Gli scorci urbani non sono da meno, deliziosissimi e perfettamente funzionali alla narrazione, mai meramente decorativi. La composizione delle tavole però non apre a sperimentazioni, nessuna scelta ardita neanche nell’impaginazione. Si poteva osare, anche qui come per la caratterizzazione, di più.
Viene veramente voglia di lasciare le proprie abitudini e certezze per seguire i carrozzoni variopinti del Cirque de la Lune, lungo le strade di Parigi, Venezia, Calcutta, Lhasa, o al riflesso dei fiumi indiani, all’ombra delle foreste canadesi. Ci piace pure molto – di questi tempi non stupisce – l’enfasi data a uno spettacolo di quasi soli artisti. Niente leoni o tigri strappati alla foresta, ma un più domestico serraglio. Da animalista apprezzo perlomeno lo sforzo. “Viola Giramondo” è davvero una festosa celebrazione della diversità, della vita, del meraviglioso. Tunuè ha fatto centro anche stavolta. In particolare raccomanderei la toccante conclusione di “Ritorno a casa”, in cui si scopre finalmente qualcosa sui personaggi e sul loro passato con inevitabili lacrime e un epilogo intenso, stracolmo di poesia.
Per questo lo spettacolo convince, (continua…)

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