martedì, 17 ottobre 2006
MICHELE CRISMANI E LA LETTERATURA PER RAGAZZI
Oggi parliamo di letteratura per ragazzi e lo facciamo presentando Michele Crismani, personaggio letterario creato dallo scrittore Luciano Comida (autore di pregevoli libri pubblicati dall’editore Einaudi Ragazzi \ EL).
Luciano Comida
Credo che l’argomento sia di estremo interesse, giacché la letteratura per ragazzi riveste un importantissimo ruolo formativo e "introduce" alle letture future. E siccome sono convinto che ci sia dell’altro oltre, ai pur ottimi, Harry Potter e Geronimo Stilton, vi invito a leggere con attenzione cosa ha da dirvi il giovanissimo Michele Crismani. Poi, se lo credete, ponetegli delle domande. A lui o al suo autore (o a entrambi). Credo proprio che vi risponderanno.
E magari potrebbero sorgere i presupposti per imbastire un dibattito sulla letteratura per ragazzi. Che ne dite?
Intanto, ecco a voi… Michele Crismani.
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Mi chiamo Michele Crismani, ho tredici anni, un po’ esisto e un po’ no.
Non esisto nel senso che se venite a Trieste, la mia città, per incontrarmi, e sperate di beccarmi per strada, magari mentre sto andando in quella schifosa scuola che mi tocca frequentare, beh… cavatevelo dalla testa: non mi vedrete mai e poi mai. Perché io sono nato dentro i libri di un certo Luciano Comida, che ne ha pubblicati sette a mio nome. E pure tradotti in tante lingue.
Insomma, fisicamente io non esisto. E questo fatto a me me li fa girare a elica.
Però dato che io sono furbo riesco a esistere in altri modi: per esempio dentro le mie storie, tanto che quando quel pagliaccio di Comida scrive i libri con me protagonista io mi impadronisco di lui e lo costringo a fare come dico io e a farmi dire e fare le cose che voglio io tredicenne e non quelle che vorrebbe farmi dire e fare lui, vecchio stupido di cinquantadue anni.
E poi esisto nella fantasia dei ragazzi e ragazze che hanno letto quei miei libri e che mi scrivono al mio indirizzo e-mail (michele.crismani@libero.it) e che io gli rispondo.
In pratica, un po’ esisto e un po’ no.
E vi dico anche un’altra cosa strana: che io sono una specie di specchio. Mi spiego: la mia età da adolescente fa schifo al porco, sono servo dei miei genitori e dei prof, ho orari che neanche in miniera, mi tocca studiare e starmene buono e fermo (e zitto!!) in classe, le ragazze mi piacciono tanto che vorrei diventare il ragazzo di tutte quante, il mio corpo cambia e mi succedono delle cose che mi vergogno a dirvele ma se siete grandi mi sa che lo intuite, mi vedo brutto come un mostriciattolo dei film fantasy, divento rosso come il dentro di un pomodoro, tante cose mi fanno arrabbiare che spaccherei tutto, nessuno mi vuole bene e tutti ce l’hanno con me.
Ve l’avevo detto, no?, che la mia è un’età disgraziata. D’altra parte io tifo pure per l’Inter che vince lo scudetto solo se puniscono le altre squadre.
Mi ero dimenticato dello specchio. Volevo dire che io spero (ma soprattutto quel cretino di Comida spera) che i ragazzi leggendo le mie storie si immedesimino nelle mie avventure e disavventure e, ridendo con me, imparino anche un poco a ridere di se stessi.
Questo concetto il Comida lo spiega spesso nelle sue interviste e nelle sue conferenze, ma io non è che ci capisco tanto.
Però adesso sono stanco di scrivere così vi saluto e vi invito a leggere i miei libri, anche se in copertina la firma è quella del decrepito Comida.
Chissà che non diventiamo amici.
E poi.. ve l’ho detto: più gente mi legge e più io esisto.
Scritto martedì, 17 ottobre 2006 alle 21:41 nella categoria EVENTI, INTERVENTI E APPROFONDIMENTI. Puoi seguire i commenti a questo post attraverso il feed RSS 2.0. I commenti e i pings sono disabilitati.
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