venerdì, 2 marzo 2007
QUANDO UN “DIVERSAMENTE ABILE” È… “SOLO”
La scrittrice Isabella Rinaldi mi chiede di darle una mano a divulgare il racconto di una disdicevole situazione in cui si è venuto a trovare il giallista Sergio Rilletti.
Potete leggere l’intervento completo della Rinaldi collegandovi al suo blog. Io propongo qui di seguito una breve sintesi. Credo si possano trarre spunti per un interessante dibattito. (Massimo Maugeri)
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Sergio Rilletti è uno scrittore, uno scrittore di gialli.
Sergio, però, è un amico diverso.
Un paio di settimane fa, è stato presentato al dinner bar “SUD” di Milano, il numero 2 della nuova serie di M-Rivista del mistero, il trimestrale da libreria fondato nel 2000 da Andrea G. Pinketts e Andrea Carlo Cappi, ora edito da Alacrán Edizioni in formato “pocket”.
Prima di tutto, perché oltre al talento, ha una volontà di ferro. Poi perché è tra quei pochi che mi sono rimasti amici anche quando ho cambiato mestiere. E infine perché Sergio è un “diversamente abile”, cioè ha difficoltà motorie Difficoltà che però non gli impediscono di condurre una vita normale, tranquilla, ricca di soddisfazioni… ma con qualche intoppo.
Durante la serata – in cui hanno partecipato Cappi, Pinketts, Stefano Di Marino, e il cantante-carabettista Zac – è stato presentato il racconto “Solo!”, presente in questo numero, dell’amico Sergio Rilletti
Sergio narra la dura prova che ha dovuto sostenere il 9 aprile scorso, quando, mollato da solo in mezzo al parco di Monza a bordo della sua piccola carrozzina elettrica, è riuscito, dopo oltre un’ora e mezza di alta tensione, a rintracciare gli amici “normodotati” che l’avevano mollato e non erano ancora riusciti a ritrovarlo.
Durante l’incontro al SUD, Cappi ha dichiarato: “Questo racconto mostra, in modo assolutamente realistico, cosa può succedere ad una persona con difficoltà motorie, che non è affatto imbecille, quando è messa in una situazione del tutto imprevista da una massa di imbecilli!… e Sergio lo racconta come solo un grande scrittore può fare: mettendo il lettore nella mente del protagonista, mostrando quello che vede lui, attraverso le difficoltà che ha lui”.
Nel suo breve e brillante intervento, Sergio ha ribadito che desidera assolutamente rintracciare e ringraziare i due ragazzi che, alla fine, incontrati per caso, l’hanno saputo aiutare in maniera encomiabile.
Se qualcuno li conosce, indipendentemente dai nomi usati nel racconto, per favore si faccia vivo.
Isabella Rinaldi
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